Chi siamo
Grammelot è la confusionaria e variegata unione di suoni e onomatopee, il borbottio che si fa strumento comunicativo. Questa rivista nasce dall’istinto e dall’esigenza, più che dall’idea, di intercettare e colmare i vulnera informativi, di riconoscere spazio alla voce e al rumore, di qualunque genere.
Grammelot siamo noi: qualcuno ha scritto «vulnera» nella nostra presentazione, qualcuno ha dovuto googlearlo. Qualcuno non è sicuro che sappiamo quali siano i vulnera informativi e come colmarli. Qualcuno dice: «Perché non scriviamo che vogliamo fare il tipo di informazione che vorremmo leggere?».
Qualcuno aveva capito «vulvera».
La redazione
Cecilia Valdenassi
Classe 1999.
Nel 2013 scriveva fanfiction, nel 2020 studia film e media e nel tempo libero fa finta che il secondo non sia una diretta conseguenza del primo.
Conosciuta per prendere sul personale ogni commento sulla sua facoltà, piangere ascoltando Sufjan Stevens e passare ore su TikTok con la scusa di star conducendo «un'analisi semiotica».
Irene Quadrelli
Una volta ha studiato tre mesi in un'accademia militare in Austria.
Fa volontariato con gli adolescenti, che sono la terza cosa che le fa più paura in assoluto,
e quando si arrabbia scrive articoli per Grammelot.
La sua sanità mentale dipende dalle sorti del tardo capitalismo. Fortunatamente i suoi le pagano la terapia.
Giovanni Di Carlo
Nato nel novembre del 1997,
è un borioso e noioso ex classicista, ora laureando in legge.
Ama la politica, il jazz e Stephen King.
Radicale. Quando non è in sciopero della fame, mangia (poco).
Maria José Brialdi
Nata quasi all'esatta metà del 1999,
in bilico tra i millenni, ha studiato lingue per cinque anni al liceo ed uno all'estero per poi iscriversi a beni culturali. Indecisa cronica.
Cambia hobby intorno al quale plasmare tutta la sua personalità una volta a settimana.
Dicono di lei:
«Non finisce mai niente» (Fratello)
«Parla tanto ma non si arrabbia mai» (Mamma)
«Non puoi avere male alle ginocchia a vent'anni, ti prego, alzati dal divano» (Papà)
Giulia Garau
Alta 1,59 dal 2000, studia più lingue di quante il suo cervello possa contenere.
Nel suo tempo libero mugugna con un forte accento genovese e si vanta di essere l'unica utente che usa ancora Facebook.
Quando non piange, scrive su Grammelot ciò per cui vorrebbe farlo.
Bia Scali
Nata imbranata a fine 2000.
Dopo la maturità ha passato cinque mesi a Shanghai e dieci a casa a parlare di Shanghai.
Studia "tipo scienze politiche ma con meno economia e più lingue".
Il bello di parlare con lei è che se le dite un segreto, si comporterà come se non le aveste mai detto nulla.
Il brutto è che se le dite qualsiasi altra cosa, si comporterà come se non le aveste mai detto nulla.
Fondamentalmente, non si ricorda mai un cazzo.